Capannone 18: la ditta Allodi esegue gli allacci ai sottoservizi e pone le basi per le strutture in elevazione.
Le fasi di scavo e rinterro prevedono:
• scavi per cavidotti e sottoservizi;
• passaggi vari all’interno e all’esterno dell’edificio per le reti distributive degli impianti tecnologici e relativi pozzetti d’ispezione;
• abbassamento e livellamento dello strato di riciclato e rullato esistente per realizzare la nuova platea di fondazione interna;
• abbassamento del piano di calpestio alla quota fondazione;
• realizzazione delle nuove quote della pavimentazione esterna ed interna.
Non ci sono da eseguire opere di demolizione perché anticipate dai lavori di messa in sicurezza afferenti ad altro precedente appalto.
Le rimozioni previste sono attinenti alle fasi di restauro dei paramenti murari in cui si esegue una cauta stonacatura degli intonaci, facendo attenzione a salvaguardare tracce, segni o altre caratteristiche storiche che, in buono stato di conservazione, sono da mantenere. Non sono da rimuovere gli intonaci solidali alla muratura; dopo tale operazione segue un trattamento di lavaggio a bassa pressione con lo scopo di eliminare gli strati non coesi o distaccati.
Il progetto per il Capannone 18 dell’architetto Andrea Oliva, proseguendo il concept adottato nel Tecnopolo, prevede la conservazione della struttura esistente, mediante il recupero e consolidamento dei muri perimetrali e delle strutture di ferro. Le coperture vengono parzialmente eliminate, nel rispetto tipologico del fabbricato, per permettere il passaggio di aria e luce naturali, agli affacci diretti degli uffici e dei laboratori e il soleggiamento delle aiuole a terra.
L’architettura originale così riqualificata, andrà ad accogliere i volumi in legno che ospiteranno le nuove funzioni: il Capannone 18 sarà quindi una grande “piazza coperta”, luogo degli spazi collettivi e di relazione, sotto la quale si articoleranno pieni e vuoti, elementi lineari ed elementi volumetrici, spazi pubblici e spazi privati.
Nel Capannone 18 l’architettura originale circoscrive come un monumento lo spazio relazionale, da un lato custodendo storia e memoria, dall’altro lasciando ai nuovi volumi il ruolo dinamico di organizzare e sollecitare le relazioni e assegnando all’edificio nel suo complesso il significato più ampio di edificio pubblico, caposaldo urbano, spazio per la città.
L’esecuzione del progetto dell’architetto Andrea Oliva | Studiocittarchitettura è dell’impresa:
26 Ottobre 2017
2017